Una notte in Cattedrale sulle tracce del Medioevo

L'antico edificio dedicato a santa Maria Annunziata risale agli anni 1072-1104 e fu costruito per volere del vescovo Pietro da Salerno. Al suo interno si può ammirare la cripta di san Magno, evangelizzatore e patrono della città

Di Mario Bianchi

Anagini, detta La città dei papi, fu luogo di soggiorno preferito dai pontefici soprattutto nei secoli XII e XIII e sovente la Cattedrale fu sede di importanti fatti storici come il Pactum Anagninum, il trattato firmato dai legati dell’imperatore Federico Barbarossa con papa Alessandro III dopo la sconfitta di Legnano (1174), l'elezione di papa Innocenzo IV nel 1243 e le canonizzazioni di sant'Edoardo re d'Inghilterra (1161), san Bernardo da Chiaravalle (1174) e santa Chiara d’Assisi (1255). In essa furono anche comminate le scomuniche all'antipapa Vittore IV e all'imperatore Federico Barbarossa (1160), la seconda scomunica a Federico II (1239) e poi a suo figlio Manfredi (1254). Oggi Anagni e la sua Cattedrale rimangono un importante polo di attrazione turistica per il Lazio meridionale, soprattutto per la bellezza e la preziosità dei tesori che vi si conservano. Il Museo della Cattedrale di Anagni (MuCA) apre le sue porte a tutti i visitatori interessati a immergersi in un mondo antico, affascinante e ricco di sorprese. Visitatori che rimarranno sicuramente colpiti dagli ambienti, dai tessuti e soprattutto dai vastissimi cicli ad affresco ancora visibili nelle due cripte sotterranee. Il percorso prende avvio dalla Biblioteca, prosegue per la Sala Capitolare, la Sagrestia Nuova, le due sale della Sagrestia e l'antico Tesoro con annessa Cappella del Salvatore. Continuando il percorso si avrà accesso alla Cattedrale con il presbiterio dal magnifico arredo liturgico medievale, alla Cappella Caetani. Infine un ambulacro affrescato consentirà di ammirare l'antico mitreo di I secolo, completamente affrescato nel XII per poi immergersi nella Cripta di San Magno che venne affrescata molto dopo, probabilmente durante i papati di Innocenzo III e Gregorio IX. Nella cripta si può ammirare il rarissimo ciclo pittorico che si dispiega sulle volte e pareti della cripta per un totale di 540mq realizzato da tre botteghe di artisti apportatrici di altrettanti stili: la bottega del Maestro delle Traslazioni, la bottega del Maestro Ornatista e quella del cosiddetto Terzo Maestro di Anagni. Il ciclo è incentrato sulla storia della salvezza dell'uomo e si suddivide in una serie di temi: Creazione del cosmo e dell'uomo basata su teorie filosofico-scientifiche prese dal Timeo di Platone, Storie dell'Arca dell'Alleanza, storie di santi e la raffigurazione dei primi capitoli del libro dell'Apocalisse di Giovanni. Gli altari, situati al suo interno, conservano le reliquie di santi e martiri, tra cui spiccano san Magno, patrono di Anagni e suo primo evangelizzatore, santa Secondina, una delle prime convertite dall'annuncio di san Magno, e il vescovo Pietro da Salerno che ha curato la realizzazione della cattedrale. Per permettere una maggior conoscenza di queste bellezze la Cattedrale con il suo museo sono rimasti aperti per l'intera giornata del 25 aprile. Un'occasione importante che, in collaborazione con l’AIAM, Associazione Interparrocchiale Anagni Medievale, ha dato la possibilità a moltissime persone, per la maggior parte cittadini di Anagni, di ammirare la suggestiva bellezza artistica conservata, durante la notte. Guide di eccezione sono stati personaggi vestiti in abiti medievali che hanno dato ancora maggior risalto all’ambiente e all’iniziativa. Cavalieri, dame, vescovi e infine il Papa, affacciato dalla loggia, hanno fatto rivivere, per una notte, un tempo che è passato ma che, dato il materiale artistico e letterario lasciato all'interno della Chiesa Cattedrale, non avrà mai fine e che ancora oggi aiuta a ricostruire vicende della nostra storia. Una iniziativa questa che sicuramente ha permessi a molti di vedere, alcuni per la prima volta, il grande valore artistico che la città dei papi conserva al suo interno e che molto spesso non viene valorizzato e riconosciuto poiché dato per scontato.

Avvenire, Domenica 3 maggio 2105