Anagni, la città dei papi, fu luogo di soggiorno preferito dai pontefici soprattutto nei secoli XII e XIII e sovente la cattedrale fu sede di importanti fatti storici:
Gli Anagnini riscattano il corpo di San Magno da Trani, precedentemente trafugato dai saraceni dalla cattedrale di Veroli. Le reliquie del martire vengono trasferite in città durante una solenne processione alla presenza del vescovo Zaccaria, che lo eleva a santo patrono di Anagni.
Pietro da Salerno si trova ad Anagni al seguito di papa Alessandro II quando, dopo la morte di Bernardo, viene eletto vescovo dai canonici di Anagni. Il pontefice conferma la nomina.
Prima attestazione della Regio Castellum Novum, area di edificazione della cattedrale di Santa Maria.
Costruzione della Cattedrale di Anagni per volere di san Pietro da Salerno, vescovo di Anagni.
Papa Urbano II promulga la bolla Potestatem Auctorem Deo tramite la quale la diocesi di Trevi viene accorpata alla diocesi di Anagni e i castelli della Valle Trebana (Trevi, Filettino, Vallepietra e Collalto) diventano pertinenza del vescovo anagnino. In essa compaiono anche, per la prima volta, i castelli di Morolo, Anticoli, Porciano, Piglio e Sgurgola spettanti al vescovo anagnino.
Muore il vescovo Pietro dei principi di Salerno, normanno di origine, monaco benedettino, a capo della chiesa anagnina per 43 anni.
Papa Pasquale II celebra, all’interno della Cattedrale di Anagni, la cerimonia di nomina del Vescovo Ottone di Bamberga.
Con una bolla, papa Pasquale II inserisce Pietro da Salerno nel novero dei santi e ne assegna la festa al 3 agosto.
In seguito ad una ribellione promossa da Tolomeo I dei Conti di Tuscolo, papa Pasquale II viene scacciato da Roma. Tra l’estate del 1117 e il gennaio del 1118, l’anziano pontefice, afflitto anche da una penosa dissenteria, trova rifugio in Anagni.
L’Antipapa Anacleto II, dopo aver lasciato Roma, consacra l’altare di Santa Oliva nella Cripta di Anagni.
Papa Innocenzo II sosta ad Anagni durante un viaggio verso il Regno Normanno.
Viene completato il campanile.
I legati delle città lombarde in lotta con l’Imperatore Federico I Barbarossa si riuniscono ad Anagni per incontrare papa Andriano IV. Tra loro c’è anche Jacopo Lombardo da Iseo che viene incaricato della costruzione del nuovo palazzo civico.
Dopo essersi trasferito ad Anagni nell’agosto del 1159, papa Adriano IV muore nella città campanina, poco prima di emanare la scomunica nei confronti dell’imperatore Federico I Barbarossa.
Papa Alessandro III promulga da Anagni la scomunica contro l’imperatore Federico I Barbarossa.
Papa Alessandro III canonizza, all’interno della Cattedrale di Anagni, Edoardo III il Confessore, re d’Inghilterra.
Nasce ad Anagni, Ugolino (tradizionalmente attribuito alla famiglia dei Conti di Segni), futuro papa Gregorio IX.
Tra il 28 marzo e il 22 dicembre papa Alessandro III risiede ad Anagni.
Tra il 12 gennaio e l’8 ottobre papa Alessandro III risiede ad Anagni. Il 19 ottobre il papa torna ad Anagni rimanendovi fino al 16 dicembre. In questo torno di mesi il pontefice canonizza, dalla cattedrale di Anagni, Bernardo da Chiaravalle
Il 14 gennaio papa Alessandro III rientra ad Anagni rimanendovi per tutto l’anno in maniera ininterrotta.
In seguito alla disfatta di Legnano, riprendono le trattative di pace tra l’imperatore Federico I e papa Alessandro III. Il 4 novembre ad Anagni vengono firmati i primi trattati tra le due parti. Il 15 novembre il pontefice abbandona la città per rientrare a Roma.
Papa Alessandro III riceve ad Anagni gli ambasciatori del Senato e del Clero romano che gli chiedono di rientrare nell’Urbe.
Papa Alessandro III dal 4 gennaio al 7 febbraio e poi dall’ottobre sino al gennaio 1179 risiede ad Anagni.
Prima attestazione dell’esistenza del comune di Anagni. Si tratta della terza istituzione comunale in ordine cronologico sorta nel Lazio meridionale. Il 30 settembre dello stesso anno papa Alessandro III, avendo completato i lavori di edificazione del transetto, consacra la cattedrale di Anagni e la dedica alla Vergine Annunziata.
Dal 22 settembre al 9 dicembre papa Lucio III risiede ad Anagni.
Viene consacrata la chiesa di Santa Maria de Flumine, edificata poco fuori Ceccano. A testimonianza del grande valore dell’evento alla cerimonia partecipano i vescovi di Anagni, Alatri, Veroli, Terracina, Sezze, Ferentino. In quell’occasione il vescovo di Anagni risiede presso i locali della chiesa di San Giovanni, all’interno del castrum Cechani.
All’interno dell’antico mitreo oggi noto come Oratorio di San Thomas Becket, viene realizzato il ciclo pittorico dedicato all’arcivescovo di Canterbury, assassinato il 29 dicembre 1170 per ordine di re Enrico II. Il culto del santo inglese, canonizzato nel 1173, ebbe straordinaria fortuna in Anagni conformandosi, in forma rivisitata, al supplizio di San Magno.
Vengono realizzati gli splendidi affreschi della Cripta di San Magno.
Mentre risiede ad Anagni, papa Innocenzo III riceve dal potente conte Giovanni da Ceccano il giuramento di fedeltà nella forma dell’omaggio ligio.
Papa Innocenzo III si trasferisce ad Anagni per passarvi l’estate.
Papa Innocenzo III effettua un lungo ed importante viaggio nelle province di Campagna e Marittima e scegliendo Anagni come sede.
Per migliorare la logistica e gli spostamenti della Curia nel Lazio Meridionale, ad Anagni viene fondato il primo Ospedale cittadino. L’istituzione sorge in una struttura contigua alla cattedrale.
Papa Innocenzo III canonizza san Pietro, eremita di Trevi.
Papa Onorio III, In seguito ad una insurrezione dei romani, deve lasciare l’Urbe per rifugiarsi nel Lazio Meridionale. All’inizio del 1223 risiede in Anagni.
Cosma realizza il pavimento della Cattedrale per volere del vescovo Alberto e con il sostegno economico di Rainaldo di Anagni, cappellano di papa Onorio III e futuro papa Alessandro IV.
Rinaldo di Jenne, futuro papa Alessandro IV, versa un cospicuo donativo per il completamento del pavimento cosmatesco della cattedrale di Anagni.
Il vescovo Alberto commissiona la prima serie di restauri della cattedrale che introducono elementi gotici.
Terrorizzato dall’aria malsana e dal caldo di Roma, papa Gregorio IX si trasferisce ad Anagni dove si tratterrà sino all’ottobre inoltrato.
Nel suo primo concistoro tenutosi ad Anagni, papa Gregorio IX crea sei nuovi cardinali.
Dalla cattedrale di Anagni papa Gregorio IX promulga la prima scomunica nei confronti dell’imperatore Federico II.
Per sfuggire ad un’estate prevista come rovente, papa Gregorio IX si trasferisce ad Anagni. Nello stesso periodo il pontefice promulga una speciale indulgenza in onore di San Magno che ne estende la durata da due a tre anni.
L’imperatore Federico II, dopo essere stato assolto dalla scomunica entra ad Anagni scortato dai cardinali per incontrare papa Gregorio IX.
Dopo gli accordi di San Germano e Ceprano, ad Anagni papa Gregorio IX e l’imperatore Federico II sugellano la pace con un sontuoso banchetto nel palazzo papale (oggi impropriamente detto di Bonifacio VIII ma, in realtà, voluto e realizzato da Gregorio IX).
Viene terminato il pavimento della Cripta di San Magno, opera del Maestro Cosma e dei suoi due figli, Luca e Jacopo.
Papa Gregorio IX consacra ad Anagni una chiesa dedicata a San Michele Arcangelo. Nello stesso anno l’imperatore Federico II è ancora una volta ospite di papa Gregorio IX nel suo palazzo.
Nasce ad Anagni, Benedetto Caetani, futuro papa Bonifacio VIII.
Il vescovo Pandolfo commissiona una nuova serie di restauri della cattedrale, introducendo, anche questa volta, elementi gotici.
Per sfuggire al caldo di Roma, papa Gregorio IX si trasferisce ad Anagni.
Papa Gregorio IX passa l’estate ad Anagni.
Il 24 giugno nella cattedrale di Anagni viene eletto papa Innocenzo IV. Per sfuggire al caldo romano, il pontefice si trattiene nella città sino alla fine di ottobre. Nello stesso anno, papa Innocenzo IV promulga una speciale indulgenza in onore di San Magno.
Papa Innocenzo IV, per seguire da vicino le vicende che accadono nel Regnum, si stabilisce ad Anagni. Nel palazzo di Gregorio IX (oggi impropriamente detto di Bonifacio VIII) il pontefice riceve per due volte gli ambasciatori del re Manfredi.
Poco dopo la sua elezione, avvenuta a Napoli nel dicembre 1254, papa Alessandro IV entra in contrasto con re Manfredi di Sicilia al quale rifiuta qualsiasi sostegno politico. Il pontefice è costretto, così, a fuggire dalla città partenopea, trovando rifugio ad Anagni. Nello stesso periodo il pontefice, da Anagni, canonizza la beata Chiara da Assisi. Nello stesso periodo papa Alessandro IV promulga varie speciali indulgenze legate al culto di San Magno.
Un devastante terremoto (settimo grado della scala Richter) con epicentro proprio ad Anagni, sconvolge la città campanina e il Lazio meridionale.
Sul sagrato della Cattedrale viene dato alle fiamme il libello di Guglielmo di Saint Amour, teologo e filosofo francese. Tale testo, considerato eretico, si poneva in accesa polemica con gli ordini mendicanti.
Papa Alessandro IV restituisce alla curia anagnina la proprietà del castrum Acuti.
Nel maggio papa Alessandro IV si trasferisce ad Anagni per passarvi l’estate. Nello stesso periodo papa Alessandro IV promulga una speciale indulgenza in onore di San Magno.
Papa Alessandro IV si trasferisce ad Anagni per «estivare», cioè, passarvi l’estate.
Il vescovo Lando commissiona la cattedra episcopale che viene realizzata da un magistro Vassalleto di Roma.
Papa Urbano VI costringe i vescovi di Anagni, Alatri, Veroli e Ferentino a sciogliere qualsiasi associazione in favore di Manfredi di Sicilia.
Papa Gregorio IX conferma la bolla Potestatem Auctorem Deo, promulgata da Urbano II nel 1088, e sopprime definitivamente la diocesi di Trevi, annettendola alla diocesi di Anagni.
Per porre fine ai conflitti ed evitare ulteriori discordie tra il clero e gli aristocratici di Anagni, viene emanata la Sententia Diffinitionis Parrochiarum, un documento finalizzato alla definizione chiara delle pertinenze territoriali delle 23 parrocchie cittadine.
In virtù della salubrità dell’aria, papa Bonifacio VIII si trasferisce per l’estate ad Anagni. Vi rimane fino all’ottobre dello stesso anno.
Per evitare il caldo di Roma, papa Bonifacio VIII si trasferisce ad Anagni.
Sebbene residente ad Orvieto, Bonifacio VIII include nel calendario dei giorni utili a conseguire remissioni di peccati le feste degli apostoli, l’intera quaresima e le domeniche a patto che venissero lucrate nella cattedrale di Anagni.
Per evitare il caldo di Roma, papa Bonifacio VIII si trasferisce ad Anagni.
Per evitare il caldo di Roma, papa Bonifacio VIII si trasferisce ad Anagni.
Un documento d’archivio ricorda l’icona del Salvatore, di proprietà della parrocchia di Sant’Andrea, ma conservata nel MuCA, che veniva portata in processione per le vie del centro storico nella notte tra il 14 e il 15 agosto in occasione della Festa dell’Assunta.
Per evitare il caldo di Roma, papa Bonifacio VIII si trasferisce ad Anagni.
Per evitare il caldo di Roma, papa Bonifacio VIII si trasferisce ad Anagni. Vi rimane fino all’ottobre dello stesso anno.
Grazie al tradimento di Adinolfo de Papa, all’alba di venerdì 7 settembre, una colonna di oltre 2000 combattenti guidata da Giacomo «Sciarra» Colonna e dal guardasigilli del regno di Francia, Guglielmo di Nogaret, entra in Anagni con lo scopo di catturare papa Bonifacio VIII. Dopo un’intera giornata di combattimenti, consumatisi strada per strada, gli assalitori riescono ad introdursi nella cattedrale e, da lì, raggiungono gli alloggi privati del pontefice prendendolo prigioniero per tre giorni.
Gli anagnini, compresa la gravità dell’accaduto, si ribellano e dopo aver radunato una gran folla assaltano il palazzo in cui era tenuto prigioniero Bonifacio VIII. Dopo aver scacciato agevolmente Sciarra Colonna e i suoi, restituiscono la libertà al pontefice.
Papa Bonifacio VIII muore, vittima, forse, della disperazione e della frustrazione per l’umiliazione subita.
I fratelli Adinolfo e Nicola di Mattia De Papa scatenano una violenta offensiva urbana in Anagni con lo scopo di estromettere i Caetani dalla città e prenderne il controllo. La guerra dura ben otto mesi e si conclude, nella primavera del 1306, con la vittoria dei Caetani.
L’icona duecentesca della Madonna con Bambino viene ridecorata per volere del canonico Pietro di Guidone. Alle reliquie già in essa conservate, ne vengono aggiunte delle altre, tutte poste nel foro ricavato nella tavola, proprio sotto il collo di Maria.
Papa Giovanni XXII nomina vescovo di Anagni Pietro Ferri da Piperno, suo suddiacono. A lui fu affidato il secondo esame per le pratiche di canonizzazione di san Tommaso d’Aquino.
Il vescovo Pietro Ferri consacra l’altare eretto nella Cripta di San Magno per il vescovo san Pietro da Salerno, fondatore della Cattedrale. Tale data è considerata un valido aggancio cronologico per la realizzazione dell’affresco che ne decora l’abside retrostante, con l’immagine di san Pietro tra le sante Aurelia e Noemisia. L’affresco è ormai comunemente attribuito a Lello de Urbe.
L’artista Lello de Urbe realizza l’Icona della Vergine col Bambino per il presbitero Raynaldo, canonico della Cattedrale. Al suo interno si conservano le reliquie di san Thomas Becket, san Tommaso d’Aquino e san Pietro da Salerno.
Giovanni Caetani di Selvamolle, durante un pranzo di riconciliazione ad Anagni, fa uccidere a tradimento Rinaldo da Supino e Giovanni da Ceccano.
In nome di papa Giovanni XXII e di re Roberto d’Angiò, il chierico Francesco II Caetani proclama, dalla cattedrale di Anagni, la crociata contro l’imperatore Lodovico il Bavaro.
Grazie alla complicità di una parte consistente della popolazione il conte palatino Benedetto IV Caetani assale di notte la città di Anagni e, dopo aver scacciato il rettore Napoleone de Tibertis, si fa eleggere signore in perpetuum della città. La prematura morte del giovanissimo conte, avvenuta meno di sei mesi più tardi, pone fine al disegno egemonico sulla città.
Sull’Europa si abbatte la prima, e più violenta, pandemia di Peste Nera che cagiona la morte di circa 1/3 dell’intera popolazione. A partire dal gennaio 1348 Anagni e il Lazio vengono investiti con particolare virulenza: il numero complessivo dei decessi è ignoto ma è stimato in molte decine di migliaia di morti.
Durante uno spostamento dal Regno di Napoli alle regioni dell’Italia Centrale, il condottiero tedesco Werner Von Urslingen, conosciuto in Italia col nome di Duca Guarnieri, invia ad Anagni 12 emissari per contrattare la vendita di vettovaglie. Per motivi ignoti gli uomini del duca Guarnieri vengono uccisi dagli anagnini attirandosi, così, l’ira del tedesco. Dopo un breve assedio la città campanina viene espugnata e messa a ferro e a fuoco. Il duca Guarnieri, fedele al suo motto “nemico di Dio, di pietà e di misericordia”, comanda che si uccidano tutti gli abitanti: nessuno deve rimanere in vita. Dopo aver sterminato uomini, donne, bambini e dato fuoco all’abitato il condottiero abbandona l’area, vantandosi di non aver lasciato in vita neanche gli animali.
Anagni viene sconvolta dal terrificante terremoto che flagella l’Italia centrale. Il sisma, che raggiunge l’8° grado della scala Richter, cagiona danni disastrosi nel Lazio, compreso il crollo dell’Abbazia di Montecassino.
Dopo questa tragica serie di calamità, Anagni è, ormai, l’ombra di sé stessa. Alla metà del Trecento, la sua popolazione è più che dimezzata rispetto ai primi anni del XIV secolo, e raggiunge, a malapena, i tremila abitanti.
Il comune di Anagni, incapace di difendersi validamente dai soprusi delle famiglie signorili limitrofe, decide di concedersi in signoria perpetua al conte di Fondi, Onorato I Caetani e al fratello Giacomo II. In virtù dello storico legame tra Anagni e i Caetani e grazie alle immense risorse a disposizione del conte, per i successivi 40 anni, sino al 1399, Onorato I sarà il signore incontrastato della città.
Seconda, violentissima, ondata di Peste Nera detta “dell’Anguinaia” poiché colpiva, in particolar modo, l’area dei linfonodi inguinali. Anche in questo caso il numero dei decessi nel Lazio è attestato in decine di migliaia di individui.
Papa Gregorio XI è ospite ad Anagni del conte Onorato I Caetani.
Alla morte di Gregorio XI viene eletto al soglio pontificio papa Urbano VI. Il carattere fermo e le dure riforme messe in atto dal neoeletto pontefice creano un fortissimo malumore in seno al collegio cardinalizio. Nel maggio 1378 la quasi totalità dei Cardinali decide di abbandonare Roma per recarsi ad Anagni, ponendosi sotto la protezione del Conte di Fondi, Onorato I Caetani.
Da Anagni i cardinali riuniti in concistoro scrivono ad Urbano VI dichiarando l’illegittimità della sua elezione, e lo invitano a dimettersi.
Papa Urbano VI non accetta le condizioni impostegli pertanto i cardinali riuniti ad Anagni, durante la celebrazione di una solenne messa avvenuta nella Cattedrale annunciano ufficialmente l’invalidità dell’elezione di Urbano VI, proclamando la sede vacante.
Dopo essersi trasferiti a Fondi, protetti dal conte Onorato I, il 20 settembre, nella Cattedrale di Fondi i cardinali celebrano una seconda solenne messa durante la quale eleggono nuovo Pontefice della cristianità il cardinale Roberto da Ginevra che, sull’esempio dei pontefici avignonesi, prende il nome di Clemente VII. Si apre così lo Scisma d’Occidente.
Il capitolo della cattedrale di Anagni riesce a rientrare definitivamente in possesso del castello di Acuto: da questo momento, e sino ad oggi, il vescovo anagnino è insignorito del titolo di “Signore di Acuto”.
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